Bob Dylan, Parisi e Romero presenti in due premi letterari

Siamo felici di ospitare ben due libri del grande Bob Dylan, “Torto marcio” e “Seeing the Real You at Last”. E questo avviene durante un gemellaggio all’insegna della cultura on line. Che dire se non altro grazie ai lettori che si dimostrano sempre all’altezza della situazione? Quindi, ragazzi, grazie infinitamente dal premio ‘NotaD’Autore2017’ e dal premio ‘ILMIOLIBRonline’! Ovviamente il nostro benvenuto va anche al libro “In nome del rock italiano” del cantautore emiliano Mimmo Parisi e all’altro coautore Diego Romero.

Per quel che riguarda “Torto marcio”, il racconto attraversa diversi strati della società milanese, dalla ricca borghesia agli sfrattati ai nuovi immigrati. A parte la ripetizione di alcuni cliché (l’israeliano cattivo, i poliziotti di Milano più bravi di quelli di Roma), si legge tutto d’un fiato. Ci sono quelli costretti a occupare le case, e se le lasciano incustodite qualcun altro gliele occupa a sua volta. Una lotta tra poveri da una parte, dall’altra i palazzi signorili della Milano bene. I due mondi si sfiorano ma non si compenetrano mai, se non con la violenza. Il colpo di scena finale della trama poliziesca non va svelato. Basti dire che comunque non si salva nessuno. Hanno tutti torto marcio, sia chi abbraccia la forza sia chi cerca di metterci una pezza.

Rock e letteratura. Due nuovi libri su Bob Dylan Articolo

Abbondano le citazioni dylaniane. Il protagonista vorrebbe un giorno scrivere un saggio su Dylan, sulla sua poetica, “il senso delle cose, il posto dell’uomo nell’universo, l’uso dell’armonica in Desolation Row, l’amore, la grande canzone americana, la frontiera” perché “del corpo dell’opera, della complessa cosmogonia dylaniana, non si era occupato quasi nessuno”.

In nome del rock italiano

Nel  bel libro di Parisi  e Romero, ci sono i nomi italiani che entusiasmano migliaia di appassionati e di semplici ascoltatori: da Alessandra Amoroso a Elisa, dai Pooh alla Premiata Forneria Marconi, ai The Kolors, Edoardo Bennato o Luciano Ligabue, Mengoni, Ferro, Noemi, etc. Insomma, sono quelle voci che attraverso la radio sembrano dirci “Forza, ce la possiamo fare”. Anche se poi e per motivi diversi, con loro, gli artisti, non ci siamo mai incrociati al bar o al cinema. Sono le voci che ci distraggono nelle giornate uguali come fiocchi di neve di montagna. O pigre come le nuvole di settembre. Che ci cambiano per tre minuti la vita. “In nome del rock italiano” (di Mimmo Parisi & Diego Romero), ovvero, gli artisti che ci coccolano con le giuste parole. Anche e soprattutto in un momento storico dove tutto, attraverso il web, sembra a portata di mano, una canzone cantata da un rocker italiano aiuta a sperare in un domani più luminoso dell’Enel.

Nel secondo libro dedicato a Bob Dylan – Seeing The Real You At Last di Britta Lee Shain (Message), non ancora tradotto in italiano – c’è il resoconto di una breve, appassionante quanto catastrofica relazione amorosa tra l’autrice e Bob Dylan e dei loro viaggi in tour dagli USA all’Europa al Medio Oriente. Prima di un suo concerto a Tel-Aviv, Dylan ottiene di arrivarci attraversando l’Egitto, di cui è innamorato. Dimostra inoltre di sentirsi particolarmente legato al Muro del Pianto, dove più volte vuole ritornare. E a Helsinki si verifica la rocambolesca ricerca di una sinagoga in occasione delle festività ebraiche, uno dei tanti gustosi episodi narrati dalla scrittrice.

Emergono anche lati inquietanti della rockstar, il tutto condito dal consueto proliferare di vizi nella vita on the road. Scopriamo che si tiene in forma allenandosi con la boxe, l’attore Mickey Rourke è stato uno dei suoi sparring partner; è ossessionato dagli scacchi; crede in alcune superstizioni; gira perennemente con un libro nero dove prende appunti; non si fida dei media perché in ebraico la parola significa oscurità (ho provato a fare una ricerca ma, almeno finora, non ho trovato risultati).