Jagger o Monti?

Mick Jagger e Mario Monti

Chi è quest’ultimo? E’ presto detto. Il signore in questione risponde al nome di Mario Monti, ex Presidente del Consiglio in uno dei periodi più bui del pianeta Italia. Periodo lugubre anche grazie a lui. Perché, per assurda ipotesi, Marcel Duchamp dovrebbe far entrare in collisione i nostri due? Intanto per una questione anagrafica. Anno più anno meno, Mick e Mario viaggiano intorno alle 70 primavere.

Fa uno strano effetto giudicarli sotto questo punto di vista: ve lo immaginate Monti a sculettare come fa tuttora Jagger? Farebbe, probabilmente ridere polli e tacchini. O forse no. Non ci pare, dopo la prova del suo passaggio, che il signor Tempi duri, sia capace di far ridere alcuno. Con una certa percentuale (altissima!) di sicurezza si può affermare che questo personaggio sia capace solo di far piangere. Anche se si mettesse a sculettare e a far mossette, nel pubblico si diffonderebbe solo una crisi di pianto per i tempi duri che gli alitano intorno come la nuvola fantozziana.

Insomma, per quanto Mick Jagger non sia salvatore del mondo, sicuramente è molto ma molto più onesto e portatore di speranze del signor Tempi duri e del suo scellerato Governo.

A proposito, qualcuno ricorda ancora i nomi di quegli eroici (…ovviamente sulla pelle degli altri!) imbonitori del tutto incapaci di capire cosa avrebbero dovuto fare quando furono interpellati dal (si fa per dire) miglior presidente della Repubblica di sempre? Rinfreschiamoci le idee.

Ovviamente, visto che i Tempi duri non appassionano, ne citeremo solo qualcuno fra i “migliori”. Ad esempio il ministro Corrado Clini all’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare. Di memorabile, intorno alla sua persona e in piena crisi mondiale, è rimasto il fatto di essere stato beccato a dormire in un albergo da 1200 euro a notte. Soldi suoi ovviamente. Anche l’incapacità di capire che non era il caso è suo, ovviamente. Non fosse altro che per rispetto a chi dormiva con i figli in macchina (e continua a farlo). Al Lavoro e alle Politiche sociali con delega alle Pari opportunità vi era invece il ministro Elsa Fornero. Indimenticabili le sue lacrime di coccodrillo fuori luogo. Al posto di annunciare che in un momento storico particolarmente depresso lei e tutta la combriccola si sarebbero astenuti da stipendi vari, a cominciare da quello universitario, visto che la nave Italia stava affondando (stava?), disse semplicemente che per il popolo si prospettavano tempi disperati. Sul vice ministro Michel Martone, si stende un velo plumbeo.

A proposito, come mai i tempi duri appartengono sempre e solo al popolino? Perché se il falegname sbaglia le misure di una porta è costretto, dietro giusta minaccia, a riparare il risultato impietoso della sua scarsa preparazione, e tutto quel Governo brancaleone non ha pagato un euro per la sua clamorosa “invenzione” parabiblica: gli esodati? Perché nessuno li interpella, hanno sbagliato: non se ne è accorto nessuno?

A proposito di Tempi duri, ascoltate l’omonimo brano del cantautore di matrice hard rock Mimmo Parisi, link http://www.youtube.com/watch?v=rQEugYXOL40.

Diego Romero, giornalista freelance