‘Tutto bene’, libro

NEMMENOtuttobene

Dire “Tutto bene”, in tempo di pandemia, è un autentico atto di eroismo. E quest’ultimo corrisponde esattamente al comportamento dei ragazzi che, da quando l’evento inatteso del coronavirus ha invaso il mondo conosciuto, tengono duro. Pertanto, ecco due testi che prevedono come target di lettori, i teenager. Quindi, Tutto bene (Rizzoli, pag. 216) un recente libro pubblicato da Nicolas Paoluzzi. Oltre a questo romanzo si presenta oggi anche Nemmeno il tempo di un abbraccio (PlanetEditore, pag. 142), libro scritto da Mimmo Parisi e che è strettamente  contiguo al fatto epocale che riempie da un anno la nostra vita.

Trama di Tutto bene

Lana ha diciassette anni e vive in un piccolo paese della provincia abruzzese affacciato su una vallata. Le sue giornate scorrono tranquille: le amiche, il liceo classico, una famiglia che non le fa mancare niente, l’attesa di un amore che possa davvero scaldarle l’anima. Una vita normale, apparentemente perfetta. Già, apparentemente.

Ma cosa succede quando la superficie di questa perfezione viene graffiata, scalfita, spezzata? Quando improvvisamente i tuoi punti fermi vacillano, e le figure più importanti rivelano tutta la loro fragilità e il loro bisogno di essere protette? Quando proprio le persone che pensavi di conoscere meglio – l’amica del cuore, un fidanzato che sembrava il principe azzurro – sono quelle che ti spiazzano, ti deludono, ti abbandonano, ti fanno più male? Tutto bene è un libro sincero, intenso, coraggioso, e parla proprio di questo: di quanto la ricerca della perfezione sia nient’altro che un’illusione da abbandonare subito, prima che possa lasciarci senza fiato; di quanto le parole che non diciamo finiscano per consumarci dentro; di quanto cambiare e crescere spaventi eppure sia necessario per costruirsi da zero.

Nemmeno il tempo di un abbraccio

Nico e Stella appartengono a classi sociali diverse. Il Covid-19 li costringe a conoscersi. Lui ha una patologia agli occhi e deve sopportare anche il dramma della perdita del lavoro del padre. Lei, in uno slancio di affetto definitivo, gli fa capire che il mondo è complesso e che – tuttavia – c’è sempre una soluzione, una speranza. Questo in estrema sintesi il filo narrativo che non mancherà di appassionare i lettori.

Tuttavia, fra le pagine di una storia immaginata come realtà drammaticamente vissuta all’indomani dell’avviso dell’allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte – era il 9 marzo 2020 quando il suo avviso arrivò agli italiani che guardavano increduli la tv, o erano indaffarati ancora nel traffico – vi è il tentativo da parte del romanziere di esaminare una società che difficilmente si fa scalfire anche da situazioni estreme.